Piccola pasticceria

Un'amica mi ha chiesto una torta di riso da portare come dolce ad una serata "giropizza". Potete ben immaginare che dopo otto pezzi di pizza ciascuno una torta di riso non ci sta proprio....intendo nel vero senso del termine, fisicamente non ci sta!
Però quest'amica la desiderava tanto, mi ha detto "voglio la torta di riso quella bassa bassa".
Ora, non ho mai fatto la torta di riso e quindi accetto ben volentieri la sfida.
Lei ricorda una sapore d'infanzia, senza canditi senza niente...
Io trovo un paio di ricette e faccio la mia versione.


Ingredienti:
200 g di riso 
750 ml di latte
170 g di zucchero
4 tuorli
50 g di uvetta lasciata rinvenire in acqua e rum
100 g di mandorle tritate 
scorza di limone grattugiata
una noce di burro
cannella 


Fate cuocere il riso nel latte portato a bollore con una stecca di cannella.
A cottura ultimata lasciate raffreddare completamente e unite il resto degli ingredienti; amalgamate bene.
Se siete intolleranti al glutine potete procedere infornando su una teglia foderata con carta da forno altrimenti preparate una teglia foderandola con burro e pan grattato finemente. Disponete l'impasto e spolverizzate con zucchero semolato
Cuocete a 200°C per i primi venti minuti e continuate per altri 20-30 minuti a 180°C.


E qui mi viene l'idea! Non voglio presentarmi con una torta intera...immaginate di essere stracolmi di pizza, se vedeste arrivare un'intera torta, e di riso poi, vi passerebbe di certo la voglia di mangiare il dolce; dunque ho ottenuto tanti piccoli pasticcini incidendo la torta con un coppapasta, li ho disposti in pirottini di carta e spolverizzati con zucchero a velo e un piccolo pezzetto di scorza di limone per decorare.
Conclusione...sono finiti tutti!
Una ricetta semplice, ma di grande effetto se presentata in modo originale.










































Oggi vi racconto una storia:
una delle torte della mia infanzia è la torta di pane meglio conosciuta come la torta paesana. In montagna dove ho trascorso tante vacanze con la mia famiglia, la torta paesana rappresentava la torta tipica del posto e un'anziana signora che abitava di fronte a noi a volte ce la preparava.
Questa torta è la tipica torta della povera gente, con pochi ingredienti, quelli che avevano a disposizione, riciclavano e non buttavano via nulla.
All'anziana signora non mancavano mai il pane, il latte e le uova. Il pane perchè si sa, ne avanza sempre e per giunta a lei lo regalavano anche....sacchi interi di pane raffermo, sapete perchè? Perchè aveva le galline e le galline sono ghiotte di pane raffermo ammollato nell'acqua....dunque, anche le uova non le mancavano di certo. E il latte bhè, siamo in una valle...vuoi che manchi il latte?


Io non butto mai il pane raffermo, può sempre tornare utile. Lo grattugio e lo ripongo in un barattolo di vetro.
In autunno preparo sempre gli gnocchi di pane con i funghi e quando mi viene nostalgia degli anni passati lo uso per preparare la torta paesana.


La ricetta originale è bianca e prevede solo l'uso di pane, latte, uovo, e vari aromi tra cui cannella, pepe, anice....
poi c'è la versione con il cacao che è quella che più spesso prepara mia mamma.


Io ho fatto una mia versione. innanzitutto le ricette suddette prevedono il che il pane a pezzi venga messo a bagno nel latte mentre io utilizzo pane grattugiato perchè trovo che il risultato si più omogeneo e gli ingredienti più legati.


Ingredienti:
200g di pane raffermo grattugiato
500ml di latte
60 g di zucchero di canna 40 g di zucchero semolato
50 g di cioccolato fondente ridotto in pezzi grossolanamente
1 uovo
scorza di arancia grattugiata
1 cucchiaio di acqua di fiori di arancio
un cucchiaino di cannella in polvere
anice stellato

Esecuzione:Mettete a bagno il pane nel latte per almeno 2 ore
aggiungete tutti gli ingredienti rimanenti e disponete l'impasto in una tortiera imburrata e foderata con pane grattugiato finemente o carta forno. Spolverizzate con zucchero semolato la superficie.
Cuocete in forno già caldo a 200 °C per i primi 20-25 minuti per formare la crosticina sopra e poi a 180 °C fino a termine della cottura (prova stecchino asciutto).














Nessun commento:

Posta un commento